L'apostolo Paolo si trovava in carcere quando disse:
"io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo"(filippesi 4.11)
Probabilmente non era felice di stare in prigione, ma accettava questo suo stato senza lamentarsi, senza volere qualcosa di diverso e che comunque in quel momento non poteva ottenere.
Ma cosa accade se uno non è mai contento della sua condizione?
Di certo sarà infelice e non si godrà le cose belle che possiede.
Perchè tutti noi abbiamo di che gioire se ci pensiamo bene, e ci lamenteremo molto meno.
Molto lontano da qui, in un luogo che non è segnato su nessuna carta geografica, esiste un paese, si trova ai piedi di una grande montagna.
Questo paese ha una particolarità, tutte le persone generose e di animo buono posseggono delle ali.
Si, proprio delle ali, per poter volare ed essere ancora più utili al prossimo.
Ogni anno, il sindaco con la sua giunta, eleggono i nuovi cittadini buoni donandogli delle magnifiche ali di soffici piume bianche. Ovviamente i vincitori, essendo persone umili, quasi si imbarazzano nel ricevere questo meritato premio.
Purtroppo in questo particolare paese non esistono solo cittadini bravi, ve ne sono anche di cattivi, uno è particolarmente malvagio, se fa delle buone azioni è solo per ottenere qualcosa in cambio, è anche molto presuntuoso e invidioso, così tanto invidioso che vorrebbe a tutti i costi quelle magnifiche ali.
Così, ogni anno cerca di fare il buono per ottenere il tanto ambito riconoscimento, ma il sindaco non si fa ingannare facilmente e si accorge sempre che tutte le sue azioni sono false e per un secondo fine.
Così, il malvagio cittadino decide di avere quelle ali… costi quel che scosti.
Pensa e ripensa, escogita una perfida idea:
"Se nessuno mi regala le ali, me le costruirò da solo! E non mi accontenterò di ali in sciocche piume bianche, le costruirò in modo da fare invidia a tutti… le farò d’oro!!!"
Così si mise all’opera, ci volle parecchio tempo per costruire le ali ma, alla fine, il lungo lavoro terminò.
"Eccole finalmente!! Sono meravigliose"
Pensò fiero di se l’uomo malvagio
"D’oro splendente, così tutti vedranno la mia ricchezza!! Rimarranno abbagliati dal loro splendore!!"
Tutto questo avvenne proprio il giorno della nuova elezione dei cittadini buoni!
Quale migliore occasione per sfoggiare le sue splendenti ali davanti a tutti!!
Non restava che provare la sua opera, voleva essere visto da tutto il paese e così, con molta fatica, si mise le ali in spalla e si trascinò fino in cima alla montagna, tutti i suoi concittadini lo avrebbero visto volare fiero sopra le loro teste, visto che il paese si trovava proprio ai piedi della montagna.
Salito in cima, prese una lunga rincorsa e, arrivato all’orlo del precipizio, si lanciò nel vuoto…
In quel momento un grande bagliore provocato dal riflesso del sole sulle ali d’oro attirò l’attenzione di tutti i cittadini riuniti nella piazza per la grande manifestazione, i quali alzarono lo sguardo e videro inizialmente una grande luce, ma subito dopo un grande polverone, una valanga che si fermò solo dopo essere arrivata a valle.
Tutti i cittadini accorsero verso la "valanga" e videro, senza troppo stupore, che si trattava del loro concittadino malvagio, molti di loro cominciarono a deriderlo e lui?
Si vergognò profondamente!
Il peso del suo orgoglio, della sua malvagità dell’arroganza, era tanto quanto l’oro pesantissimo delle sue ali che lo avevano fato cadere rovinosamente così in basso!
Non si sa che fine abbia fatto lo spregevole individuo, non sappiamo se abbia cambiato le sue abitudini, ma di certo è stato un avvertimento per tutti coloro che hanno bramato più volte ali non meritate.
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Brava Michela la favola è piaciuta molto ai miei bambini che la hanno paragonata alle favole di Esopo. Continua a scrivere,
RispondiEliminaMatteo.