Un giorno, un giovane ragazzo, litigò furiosamente con il padre, tanto che decise di andare via di casa. Era così arrabbiato e orgoglioso che non volle più vedere né sentire il padre. Purtroppo il ragazzo era ribelle e questo gli causò tanti guai anche con le altre persone. Un giorno infatti fu arrestato. Doveva scontare una pena di tre mesi ma rimase in prigione solo due giorni, nei quali ebbe modo di riflettere sulla sua vita sregolata. Il secondo giorno di prigione fu scarcerato, qualcuno aveva pagato la cauzione per lui. “Chi può essere stato?”, pensò il ragazzo. “Nessuno mi vuol bene, mi sono comportato troppo male con tutti, chi può aver fatto questo gesto così bello nei miei confronti? Forse c’è stato un errore. Magari tra poco mi richiamano e mi diranno che dovevano scarcerare il mio compagno di cella...”
E mentre pensava a tutte queste cose uscì dalla prigione e proprio sulla soglia del cancello vide suo padre. “Papà….come mai sei qui?!”, chiese il ragazzo stupito e con tanta vergogna.
Pensava che il padre fosse lì per caso e non voleva far vedere che era appena uscito di prigione. “Sono qui per te.”, disse il padre allargando le braccia. “Io ho pagato la cauzione per te.” Il figlio non poteva credere alle sue orecchie. Il padre che lui aveva offeso con parole pesanti gli aveva pagato la cauzione e adesso chiedeva un abbraccio. Il ragazzo mise da parte l’orgoglio è abbracciò forte suo padre. Mentre il padre accompagnava il figlio verso la macchina per riportarlo a casa, il giovane fece una domanda: “Perché hai pagato per me? Io mi sono comportato malissimo nei tuoi confronti, come mai mi dimostri così tanto amore?”
Il padre rispose “Non posso impedirti di andare via di casa ma, appena ho saputo che ti avevano arrestato, mi sono preoccupato molto per te e sono corso a pagarti la cauzione. Tu sei mio figlio e farei qualunque cosa per te.”
“Papà, io non mi merito tutto questo amore, cosa posso fare per ricambiare?”
“Il mio amore non ha un prezzo, caro figlio. Ma se puoi… non cacciarti più ne guai.”
Gesù ha fatto un grande sacrificio morendo sulla croce per noi. Come esseri umani nasciamo peccatori, nasciamo come imprigionati dal peccato, solo Gesù, col suo sacrificio ha potuto pagare la cauzione che ci rende liberi e Lui non vuole niente in cambio, ma se lo amiamo veramente, dovremmo essere riconoscenti nei suoi confronti evitando di fare ancora degli errori.
domenica 6 dicembre 2009
giovedì 5 novembre 2009
L'anello più prezsioso
Un vecchio orafo, proprietario di un piccolo laboratorio, un giorno ricevette un ordine particolare da un cliente molto importante.
Si trattava di un giovane molto ricco, che rimasto colpito dalle bellissime creazioni viste in vetrina, entrò nell’oreficeria e disse all’artigiano:
“Mi serve un anello speciale da regalare alla mia amata in un giorno speciale, non baderò a spese. Passerò tra una settimana”
Il giovane non disse altro, salutò garbatemente e se ne andò.
L’orafo conosceva il giovane di fama, sapeva che era davvero una persona di parola e… con tanti soldi, quindi si mise all’opera, realizzò alcuni anelli, uno più bello e costoso dell’altro.
Lavorò tre lunghi giorni, forgiò cinque splendidi anelli:
il primo, completamente d’oro bianco ricoperto di diamanti purissimi;
il secondo era in oro giallo con rubini splendenti;
il terzo era in filigrana d’oro, senza pietre, ma molto lavorato, quindi molto prezioso;
il quarto in oro giallo e bianco, con zaffiri e smeraldi;
l’ultimo era molto semplice, ma con un grosso e costoso diamante.
Li lucidò per bene e li mise dentro un prezioso cofanetto e poi in cassaforte.
Gli anelli rimasero custoditi per quattro giorni aspettando l’arrivo del ricco signore.
In questo tempo gli anelli ebbero il modo di fare quattro chicchere…
“ragazzi, secondo voi, chi di noi sarà scelto dal ricco cliente per questa importante occasione?” Chiese uno di loro.
“Secondo me” Disse il primo con grande presunzione “Non ci sono dubbi! Sarò senz’altro io! Ho più diamanti di tutti, e si sa che i diamanti hanno un valore inestimabile!”
“Certo é vero” Disse il quinto con molta sicurezza “Ecco perché sceglierà me! Io ho un solo diamante… ma è enorme! E si sa che non è la quantità che conta, ma la qualità!”
“Forse è vero” Aggiunse il secondo snobbando gli altri “Ma i diamanti hanno un po’ stancato, sono passati di moda. Sicuramente sceglierà me: giallo come il sole e rosso come l’amore! L’ideale per la propria amata!”
“Tu dici?” Intervenne subito il terzo “Ma cosa c’è meglio dell’oro nella sua purezza? Io non ho pietre preziose che mi abbelliscono, perché l’oro nella sua semplicità è la cosa essenziale, sono di filigrana è questo che mi rende speciale!”
“Solo oro bianco, solo oro giallo, solo diamanti… Ma che dite!” zittì tutti il quarto con tono scocciato “Ci va tutto! Io sono di due qualità d’oro, e con due tipi di pietre, proprio come due persone che si amano, sono due entità diverse, ma unite con eleganza… insomma, io sono l’anello giusto per loro!”
Passarono quattro giorni di discussioni animate tra anelli che volevano far sentire le proprie ragioni gli uni agli altri.
Tutti pensavano di essere il migliore, di essere l’anello giusto!
Arrivò il giorno e l’importante cliente venne a ritirare l’anello ordinato.
L’orafo aprì con mano tremolante la cassaforte, prese il prezioso cofanetto e lo dischiuse lentamente con molta emozione davanti agli occhi del ricco cliente che guardò un attimo gli anelli… aggrottò le sopracciglia… fece uno sguardo dubbioso e: “Tutto qui?”
Il vecchio artigiano rimase sbalordito, ma non perse la calma, voleva assolutamente che il cliente non se ne andasse a mani vuote.
Subito gli propose qualcosa dalla vetrina e, mentre l’orafo mostrava altri articoli al giovane, gli anelli nel cofanetto si guardavano attorno imbarazzati.
Che figuraccia, credevano di essere perfetti per le loro pregiate caratteristiche, uno azzardò:
“Povero orafo, è troppo vecchio, non è più bravo come una volta...”
“Già!” Aggiunse un altro “Ormai non ci vede neanche tanto bene, probabilmente abbiamo qualche imperfezione...”
Così gli anelli incominciarono ad incolpare il loro costruttore per l’insuccesso.
Intanto il vecchio artigiano mostrava ogni tipo di anello al giovane ricco, ma sempre con esito negativo, fino a che… ad un tratto il ragazzo rimase colpito da un anello, lo guardò da lontano, poi gli si avvicinò ed esclamò “Questo è quello che cercavo!!”
“Ma è una fede nuziale!” disse quasi con disprezzo l’orafo.
“Ma io devo sposare la mia amata! Quando ho detto che era per un giorno speciale, mi riferivo al mio matrimonio, è proprio questo che stavo cercando… semplice e umile, senza nessuna pietra, senza nessuna lavorazione…è la mia sposa la cosa più importante nel giorno del matrimonio, l’anelo è solo un simbolo!”
l’orafo non poté fare altro che accondiscendere a quanto aveva appena sentito e un po’ abbattuto incartò l’anello, il meno costoso che possedeva tra tutti i suoi lavori.
Il giovane andò via molto soddisfatto ringraziando il vecchio artigiano: “Sapevo che entrando qui avrei trovato ciò che mi serviva!”
La Bibbia paragona Gesù ad uno sposo e la chiesa, formata da tutti i credenti di tutto il mondo, è la Sua sposa.
Per diventare la sposa di Gesù non abbiamo bisogno di fare grandi cose, Lui ci ama, e ci ha donato una cosa che ci fa Suoi, la fede!
Ci basta solo quello per diventare la sposa di Gesù... la fede in Lui!!
Si trattava di un giovane molto ricco, che rimasto colpito dalle bellissime creazioni viste in vetrina, entrò nell’oreficeria e disse all’artigiano:
“Mi serve un anello speciale da regalare alla mia amata in un giorno speciale, non baderò a spese. Passerò tra una settimana”
Il giovane non disse altro, salutò garbatemente e se ne andò.
L’orafo conosceva il giovane di fama, sapeva che era davvero una persona di parola e… con tanti soldi, quindi si mise all’opera, realizzò alcuni anelli, uno più bello e costoso dell’altro.
Lavorò tre lunghi giorni, forgiò cinque splendidi anelli:
il primo, completamente d’oro bianco ricoperto di diamanti purissimi;
il secondo era in oro giallo con rubini splendenti;
il terzo era in filigrana d’oro, senza pietre, ma molto lavorato, quindi molto prezioso;
il quarto in oro giallo e bianco, con zaffiri e smeraldi;
l’ultimo era molto semplice, ma con un grosso e costoso diamante.
Li lucidò per bene e li mise dentro un prezioso cofanetto e poi in cassaforte.
Gli anelli rimasero custoditi per quattro giorni aspettando l’arrivo del ricco signore.
In questo tempo gli anelli ebbero il modo di fare quattro chicchere…
“ragazzi, secondo voi, chi di noi sarà scelto dal ricco cliente per questa importante occasione?” Chiese uno di loro.
“Secondo me” Disse il primo con grande presunzione “Non ci sono dubbi! Sarò senz’altro io! Ho più diamanti di tutti, e si sa che i diamanti hanno un valore inestimabile!”
“Certo é vero” Disse il quinto con molta sicurezza “Ecco perché sceglierà me! Io ho un solo diamante… ma è enorme! E si sa che non è la quantità che conta, ma la qualità!”
“Forse è vero” Aggiunse il secondo snobbando gli altri “Ma i diamanti hanno un po’ stancato, sono passati di moda. Sicuramente sceglierà me: giallo come il sole e rosso come l’amore! L’ideale per la propria amata!”
“Tu dici?” Intervenne subito il terzo “Ma cosa c’è meglio dell’oro nella sua purezza? Io non ho pietre preziose che mi abbelliscono, perché l’oro nella sua semplicità è la cosa essenziale, sono di filigrana è questo che mi rende speciale!”
“Solo oro bianco, solo oro giallo, solo diamanti… Ma che dite!” zittì tutti il quarto con tono scocciato “Ci va tutto! Io sono di due qualità d’oro, e con due tipi di pietre, proprio come due persone che si amano, sono due entità diverse, ma unite con eleganza… insomma, io sono l’anello giusto per loro!”
Passarono quattro giorni di discussioni animate tra anelli che volevano far sentire le proprie ragioni gli uni agli altri.
Tutti pensavano di essere il migliore, di essere l’anello giusto!
Arrivò il giorno e l’importante cliente venne a ritirare l’anello ordinato.
L’orafo aprì con mano tremolante la cassaforte, prese il prezioso cofanetto e lo dischiuse lentamente con molta emozione davanti agli occhi del ricco cliente che guardò un attimo gli anelli… aggrottò le sopracciglia… fece uno sguardo dubbioso e: “Tutto qui?”
Il vecchio artigiano rimase sbalordito, ma non perse la calma, voleva assolutamente che il cliente non se ne andasse a mani vuote.
Subito gli propose qualcosa dalla vetrina e, mentre l’orafo mostrava altri articoli al giovane, gli anelli nel cofanetto si guardavano attorno imbarazzati.
Che figuraccia, credevano di essere perfetti per le loro pregiate caratteristiche, uno azzardò:
“Povero orafo, è troppo vecchio, non è più bravo come una volta...”
“Già!” Aggiunse un altro “Ormai non ci vede neanche tanto bene, probabilmente abbiamo qualche imperfezione...”
Così gli anelli incominciarono ad incolpare il loro costruttore per l’insuccesso.
Intanto il vecchio artigiano mostrava ogni tipo di anello al giovane ricco, ma sempre con esito negativo, fino a che… ad un tratto il ragazzo rimase colpito da un anello, lo guardò da lontano, poi gli si avvicinò ed esclamò “Questo è quello che cercavo!!”
“Ma è una fede nuziale!” disse quasi con disprezzo l’orafo.
“Ma io devo sposare la mia amata! Quando ho detto che era per un giorno speciale, mi riferivo al mio matrimonio, è proprio questo che stavo cercando… semplice e umile, senza nessuna pietra, senza nessuna lavorazione…è la mia sposa la cosa più importante nel giorno del matrimonio, l’anelo è solo un simbolo!”
l’orafo non poté fare altro che accondiscendere a quanto aveva appena sentito e un po’ abbattuto incartò l’anello, il meno costoso che possedeva tra tutti i suoi lavori.
Il giovane andò via molto soddisfatto ringraziando il vecchio artigiano: “Sapevo che entrando qui avrei trovato ciò che mi serviva!”
La Bibbia paragona Gesù ad uno sposo e la chiesa, formata da tutti i credenti di tutto il mondo, è la Sua sposa.
Per diventare la sposa di Gesù non abbiamo bisogno di fare grandi cose, Lui ci ama, e ci ha donato una cosa che ci fa Suoi, la fede!
Ci basta solo quello per diventare la sposa di Gesù... la fede in Lui!!
sabato 31 ottobre 2009
Le ali dell'invidia
L'apostolo Paolo si trovava in carcere quando disse:
"io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo"(filippesi 4.11)
Probabilmente non era felice di stare in prigione, ma accettava questo suo stato senza lamentarsi, senza volere qualcosa di diverso e che comunque in quel momento non poteva ottenere.
Ma cosa accade se uno non è mai contento della sua condizione?
Di certo sarà infelice e non si godrà le cose belle che possiede.
Perchè tutti noi abbiamo di che gioire se ci pensiamo bene, e ci lamenteremo molto meno.
Molto lontano da qui, in un luogo che non è segnato su nessuna carta geografica, esiste un paese, si trova ai piedi di una grande montagna.
Questo paese ha una particolarità, tutte le persone generose e di animo buono posseggono delle ali.
Si, proprio delle ali, per poter volare ed essere ancora più utili al prossimo.
Ogni anno, il sindaco con la sua giunta, eleggono i nuovi cittadini buoni donandogli delle magnifiche ali di soffici piume bianche. Ovviamente i vincitori, essendo persone umili, quasi si imbarazzano nel ricevere questo meritato premio.
Purtroppo in questo particolare paese non esistono solo cittadini bravi, ve ne sono anche di cattivi, uno è particolarmente malvagio, se fa delle buone azioni è solo per ottenere qualcosa in cambio, è anche molto presuntuoso e invidioso, così tanto invidioso che vorrebbe a tutti i costi quelle magnifiche ali.
Così, ogni anno cerca di fare il buono per ottenere il tanto ambito riconoscimento, ma il sindaco non si fa ingannare facilmente e si accorge sempre che tutte le sue azioni sono false e per un secondo fine.
Così, il malvagio cittadino decide di avere quelle ali… costi quel che scosti.
Pensa e ripensa, escogita una perfida idea:
"Se nessuno mi regala le ali, me le costruirò da solo! E non mi accontenterò di ali in sciocche piume bianche, le costruirò in modo da fare invidia a tutti… le farò d’oro!!!"
Così si mise all’opera, ci volle parecchio tempo per costruire le ali ma, alla fine, il lungo lavoro terminò.
"Eccole finalmente!! Sono meravigliose"
Pensò fiero di se l’uomo malvagio
"D’oro splendente, così tutti vedranno la mia ricchezza!! Rimarranno abbagliati dal loro splendore!!"
Tutto questo avvenne proprio il giorno della nuova elezione dei cittadini buoni!
Quale migliore occasione per sfoggiare le sue splendenti ali davanti a tutti!!
Non restava che provare la sua opera, voleva essere visto da tutto il paese e così, con molta fatica, si mise le ali in spalla e si trascinò fino in cima alla montagna, tutti i suoi concittadini lo avrebbero visto volare fiero sopra le loro teste, visto che il paese si trovava proprio ai piedi della montagna.
Salito in cima, prese una lunga rincorsa e, arrivato all’orlo del precipizio, si lanciò nel vuoto…
In quel momento un grande bagliore provocato dal riflesso del sole sulle ali d’oro attirò l’attenzione di tutti i cittadini riuniti nella piazza per la grande manifestazione, i quali alzarono lo sguardo e videro inizialmente una grande luce, ma subito dopo un grande polverone, una valanga che si fermò solo dopo essere arrivata a valle.
Tutti i cittadini accorsero verso la "valanga" e videro, senza troppo stupore, che si trattava del loro concittadino malvagio, molti di loro cominciarono a deriderlo e lui?
Si vergognò profondamente!
Il peso del suo orgoglio, della sua malvagità dell’arroganza, era tanto quanto l’oro pesantissimo delle sue ali che lo avevano fato cadere rovinosamente così in basso!
Non si sa che fine abbia fatto lo spregevole individuo, non sappiamo se abbia cambiato le sue abitudini, ma di certo è stato un avvertimento per tutti coloro che hanno bramato più volte ali non meritate.
"io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo"(filippesi 4.11)
Probabilmente non era felice di stare in prigione, ma accettava questo suo stato senza lamentarsi, senza volere qualcosa di diverso e che comunque in quel momento non poteva ottenere.
Ma cosa accade se uno non è mai contento della sua condizione?
Di certo sarà infelice e non si godrà le cose belle che possiede.
Perchè tutti noi abbiamo di che gioire se ci pensiamo bene, e ci lamenteremo molto meno.
Molto lontano da qui, in un luogo che non è segnato su nessuna carta geografica, esiste un paese, si trova ai piedi di una grande montagna.
Questo paese ha una particolarità, tutte le persone generose e di animo buono posseggono delle ali.
Si, proprio delle ali, per poter volare ed essere ancora più utili al prossimo.
Ogni anno, il sindaco con la sua giunta, eleggono i nuovi cittadini buoni donandogli delle magnifiche ali di soffici piume bianche. Ovviamente i vincitori, essendo persone umili, quasi si imbarazzano nel ricevere questo meritato premio.
Purtroppo in questo particolare paese non esistono solo cittadini bravi, ve ne sono anche di cattivi, uno è particolarmente malvagio, se fa delle buone azioni è solo per ottenere qualcosa in cambio, è anche molto presuntuoso e invidioso, così tanto invidioso che vorrebbe a tutti i costi quelle magnifiche ali.
Così, ogni anno cerca di fare il buono per ottenere il tanto ambito riconoscimento, ma il sindaco non si fa ingannare facilmente e si accorge sempre che tutte le sue azioni sono false e per un secondo fine.
Così, il malvagio cittadino decide di avere quelle ali… costi quel che scosti.
Pensa e ripensa, escogita una perfida idea:
"Se nessuno mi regala le ali, me le costruirò da solo! E non mi accontenterò di ali in sciocche piume bianche, le costruirò in modo da fare invidia a tutti… le farò d’oro!!!"
Così si mise all’opera, ci volle parecchio tempo per costruire le ali ma, alla fine, il lungo lavoro terminò.
"Eccole finalmente!! Sono meravigliose"
Pensò fiero di se l’uomo malvagio
"D’oro splendente, così tutti vedranno la mia ricchezza!! Rimarranno abbagliati dal loro splendore!!"
Tutto questo avvenne proprio il giorno della nuova elezione dei cittadini buoni!
Quale migliore occasione per sfoggiare le sue splendenti ali davanti a tutti!!
Non restava che provare la sua opera, voleva essere visto da tutto il paese e così, con molta fatica, si mise le ali in spalla e si trascinò fino in cima alla montagna, tutti i suoi concittadini lo avrebbero visto volare fiero sopra le loro teste, visto che il paese si trovava proprio ai piedi della montagna.
Salito in cima, prese una lunga rincorsa e, arrivato all’orlo del precipizio, si lanciò nel vuoto…
In quel momento un grande bagliore provocato dal riflesso del sole sulle ali d’oro attirò l’attenzione di tutti i cittadini riuniti nella piazza per la grande manifestazione, i quali alzarono lo sguardo e videro inizialmente una grande luce, ma subito dopo un grande polverone, una valanga che si fermò solo dopo essere arrivata a valle.
Tutti i cittadini accorsero verso la "valanga" e videro, senza troppo stupore, che si trattava del loro concittadino malvagio, molti di loro cominciarono a deriderlo e lui?
Si vergognò profondamente!
Il peso del suo orgoglio, della sua malvagità dell’arroganza, era tanto quanto l’oro pesantissimo delle sue ali che lo avevano fato cadere rovinosamente così in basso!
Non si sa che fine abbia fatto lo spregevole individuo, non sappiamo se abbia cambiato le sue abitudini, ma di certo è stato un avvertimento per tutti coloro che hanno bramato più volte ali non meritate.
venerdì 30 ottobre 2009
Il ramo e la farfalla
Dopo aver saputo che una coppia di carissimi amici stava attraversando un periodo difficile nel loro matrimonio, scrissi questa storia e gliela dedicai.
Un artista, affacciato alla finestra dell suo laboratorio, osservava il paesaggio che gli si presentava di fronte; cercava l'ispirazione per una nuova opera d'arte.
Ad un tratto vide una farfalla leggera, candida, delicata che svolazzando si posò su un ramo robusto, forte, ruvido.
Questo accostamento gli piacque così tanto che decise di riprodurre quanto aveva visto.
Uscì di casa ed andò nel bosco a cercare un ramo adatto all'opera d'arte.
"... Questo è troppo grande... questo troppo sottile... questo è troppo fresco... questo troppo secco... Ecco questo può andare bene!!"
L'artista portò nel suo laboratorio un ramo, apparentemente simile a tanti altri.
Un artista, affacciato alla finestra dell suo laboratorio, osservava il paesaggio che gli si presentava di fronte; cercava l'ispirazione per una nuova opera d'arte.
Ad un tratto vide una farfalla leggera, candida, delicata che svolazzando si posò su un ramo robusto, forte, ruvido.
Questo accostamento gli piacque così tanto che decise di riprodurre quanto aveva visto.
Uscì di casa ed andò nel bosco a cercare un ramo adatto all'opera d'arte.
"... Questo è troppo grande... questo troppo sottile... questo è troppo fresco... questo troppo secco... Ecco questo può andare bene!!"
L'artista portò nel suo laboratorio un ramo, apparentemente simile a tanti altri.
Lo posò sul banco da lavoro e cominciò a spolverarlo dalla terra, eliminò qualche sporgenza, allisciò le estremità fino ad ottenere proprio un BEL ramo.
Ora mancava la farfalla, questo essere così delicato e per farla, cercò nella "scatola dei ritagli" un tessuto che potesse ricordarne le caratteristiche "..questo è troppo spesso... questo troppo leggero... questo troppo scuro... questo troppo colorato... ecco, questo va benissimo!!"
L'artista aveva scelto del semplice tulle che, modellandolo e ritagliando ciò che era di troppo, divenne una BELLA farfalla, la posò sul ramo e... ecco l'opera d'arte!!
Ma bastò un impercettibile spostamento d'aria e la farfalla cadde dal ramo.
"Qui c'è bisogno di qualcosa che unisca i due elementi" Pensò l'artista
Visto che la farfalla era così delicata, utilizzò della colla per la carta, posò quindi la farfalla al ramo, ma bastarono pochi minuti e appena la colla si asciugò la farfalla si staccò dal ramo.
"No!" pensò l'artista "Questa colla è troppo delicata, proverò con la colla per legno!!"
Prese il barattolo della colla e con un pennello la stese sul ramo poi vi posò la farfalla, ma la consistenza densa e vischiosa della colla imbrattò la farfalla..."che pasticcio" pensò l'artista che aveva bene in mente l'opera d' arte originale e, subito prima che la colla si asciugasse, lavò la farfalla per bene e ripulì il ramo.
Pensa e ripensa all'artista venne in mente un'altra soluzione, fissare la farfalla al ramo con una puntina da disegno e mentre INFILZAVA la farfalla e TRAFFIGEVA il ramo gli venne un brivido di dolore... non era ciò che aveva visto in natura!!
"Posso legarli assieme con uno spago!!" Pensò l'artista
... ma l'idea non era delle migliori, la farfalla si avvolse al ramo, così non si capiva più cos'era e parte del ramo era come soffocato da questo legame
"Non ci siamo" Rifletté l'artista.
E mentre pensava ad una nuova soluzione, girava per il suo laboratorio pieno di utensili, materiali, prodotti per le sue creazioni e, guardando con attenzione ciò che poteva essere utile all'unione dei due materiali, i suoi occhi caddero su un tubicino di colla, un tubicino piccolissimo, lo prese in mano e lesse:
"Super colla: incolla all'istante materiali diversi con una sola goccia"
L'artista riflettè alcuni secondi su quanto aveva letto:
"Ecco!! Questo è proprio quello che cercavo!!"
Mise una piccola goccia di super colla sul ruvido ramo e vi posò sopra la leggera farfalla, alcuni istanti... ed ecco... l'opera d'arte!!
L'artista riflettè alcuni secondi su quanto aveva letto:
"Ecco!! Questo è proprio quello che cercavo!!"
Mise una piccola goccia di super colla sul ruvido ramo e vi posò sopra la leggera farfalla, alcuni istanti... ed ecco... l'opera d'arte!!
Due materiali così diversi uniti per sempre
FINE
Nella parte dell'artista: il matrimonio
Nella perte della farfalla: la donna
Nella parte del ramo: l'uomo
Metodi vari di unione: l'amore umano
Super-colla: l'amore di Dio che dura per sempre!!
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